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DONNE
CHE HANNO CREATO
IL MONDO

OUR COURSES

12 storie di 12 incredibili donne che hanno aiutato a creare il Mondo nel quale viviamo oggi.

IL CORTOMETRAGGIO

IL COPIONE

SCHERMO NERO_VOCE FUORI CAMPO_LETTERE CHE APPAIONO SULLO SCHERMO

 

SAMUELE

Ciao, io sono Samuele. Un semplice ragazzo con una semplice domanda: quando pensi a chi ha creato il mondo, a chi pensi? I primi 3 che ti vengono in mente. Dai su, pensaci! Fatto? Beh, scommetto che le persone alle quali hai pensato sono 3 uomini. Forse hai pensato a un Dio, forse a un artista come Leonardo da Vinci, o forse ad un imperatore come Giulio Cesare... Anch’io fino a qualche mese fa pensavo subito a degli uomini. Uomini magri o grassi, alti o bassi. Ma uomini. D’altronde, conoscevo solo loro... Adesso però di donne incredibili so e di 12 di loro, la storia i miei compagni vi racconteranno...

EST. OCEANO TEMPESTOSO_(JACQUETTE DELAHAYE) 

Un oceano tempestoso. Onde scure, verdi e blu. Quasi nere. Il cielo: una tempesta. E in questo vortice di acqua e cielo, una nave pirata! La nave è fiera e si scaglia senza paura contro la forza della natura. 

GIORGIA

Pochi sanno oggigiorno di me. Alcuni dicono che nemmeno sono esistita... Io di essere vissuta, ci credo assai. 

All’epoca il mio nome veniva temuto da tutti. Ero la regina delle acque dei Caraibi e con la mia nave e i miei pirati andavo da isola in isola a caccia di tesori. Quanto oro ho rubato, quante battaglie ho vinto! Da piccola non volevo essere una piratessa ma poi mio padre venne ucciso e io dovetti vendicarlo. Ancora oggi, vedo il fuoco che ardeva dentro di me, nei capelli rossi delle donne che si battono per vivere! 

INT. ATELIER DI MODA_COCO CHANEL

Un atelier dalle mura bianche. Due “C” intrecciate tra di loro. Un simbolo conosciuto. 

Dei vestiti appesi. Tanti vestiti. Vestiti da donna. Pregiati. Che belli! Lievemente ondeggiano per aria, come piume mosse dal vento.

AMALIA SOLE

Sapevate che il mio vero nome è Gabrielle Bonheur Chanel? Coco è solo un soprannome che hai francesi è piaciuto darmi, forse perché cantavo al cabaret “Qui qu’a vue Coco”. Quello che la società all’epoca voleva che una donna vestisse, non era per me: cioè di una scomodità assurta... Quindi beh, ovvio che dovevo inventarmi qualcosa, qualcosa che piacesse alle donne. Qualcosa che ancora oggi piace mettere, non mi date ragione?

EST. ZURIGO, BANCHE_CARLA DEL PONTE

Strade grigie, palazzi grigi. Delle banche. Quante finestre. Una bandiera: la bandiera Svizzera. 

STELLA

Quanto è bella la Svizzera, conosciuta per il cioccolato, Roger Federer e le banche... e si le banche! Loro sì che hanno a che fare con i soldi... Ma non sempre sono puliti. Alcune volte i passi falsi ci sono e la criminalità economica è dietro l’angolo. Ci vuole qualcuno che dia un’occhio ad alcune transazioni, che non sempre sono legali. E le cose che ho scoperto... uff! Nemmeno puoi immaginarti. 

EST. CASA BIANCA, WASHINGTON_ MICHELLE OBAMA

Una casa bianca. La Casa Bianca degli Stati Uniti d’America. La dimora di ogni presidente del Nuovo Mondo. 

AMANDA

Nata Robinson ora Obama, ho intrapreso gli studi alla prestigiosa Harvard School of Law. Una delle scuole più importanti nel mondo! Solo dopo ho conosciuto mio marito... insieme a lui, siamo diventati Presidente e First Lady degli Stati Uniti. E pensare che solo 50 anni prima, donne come me, non potevano nemmeno andare in bus. Oggi, insieme alla mia famiglia, mi batto per i diritti di ogni essere umano, non importa di che colore o genere: quello che importa è salvaguardare il mondo intero. 

EST. CAMPO DA CALCIO, STADIO_MARTA VIEIRA DA SILVA

Stadio di calcio illuminato. È il tramonto. Quante urla. Ecco la porta!

DILETTA

Mi ricordo la polvere del piazzale sul quale giocavamo a pallone. I bambini del quartiere. Mamma mia, che polvere. Da quando la mia passione è diventata il mio lavoro, sotto le mie suole c’è sempre solo il verde dei prati. Campi da calcio, curati con amore, come ogni mia mossa, ogni mio tiro, ogni mio goal! Mi chiamano Pelé in Gonnella, ma la gonna la metto ben poco. 

INT. STUDIO DI CUCITO_POLICARPA SALAVARRIETA

Dei fili, dei aghi. Delle forbici taglienti. Poi tutto diventa nero. Un guizzo di lama affilata. Gocce di colore rosso. Rosso sangue. 

LIDIA

La giornata delle donne in Colombia è dedicata a me. O meglio, al giorno nel quale gli spagnoli mi hanno fucilata a morte. E sì... anche se la maggior parte delle persone mi conosceva come una brava sarta, avevo una vita segreta. Quella di una rivoluzionaria, di una spia. Gli invasori spagnoli dovevano andarsene, quindi gli resi la vita un po’ più difficile.

EST. MONDO CHE GIRA, TRA LE NUVOLE_AMELIA EARHART

Il Mondo gira. Gira su se stesso. Delle nuvole. Un aeroplano giallo canarino. Un aeroplano un po’ vecchiotto e piccolino. 

LEONARDO

Le persone mi dicevano che una donna deve vestire con la gonna. E io dicevo loro che volare con la gonna mi avrebbe trasformata in un paracadute. Le persone mi dicevano che una donna non può volare. E io dicevo di loro che invece potevamo. E per mostrarglielo ho fatto il giro del Mondo. Così se ne stanno zitti adesso. Anche se... a qualche km dalla fine, aimé, le nuvole hanno inghiottito me e il mio aeroplano. Forse è per quello che sono diventata famosa?

INT. SCRIVANIA, DIARIO_ANNA FRANK

Una scrivania. Un vecchio diario. Di chi sarà? Di una certa Anna Frank. Il diario si apre. Le pagine sono vuote. Anzi no! Ecco che appaiono delle parole, delle parole scritte da una mano di una bambina. Il diario prende fuoco. 

ELISABETTA

La nostra vita trascorse in un'inevitabile ansia, perché la parte della famiglia rimasta in Germania non fu risparmiata dalle leggi antisemitiche di Hitler. Nel 1938, dopo i "pogrom", fuggirono i miei due zii, fratelli di mia madre, che si posero in salvo negli Stati Uniti. La mia vecchia nonna venne da noi: aveva allora settantatré anni. I bei tempi finirono nel maggio 1940; prima la guerra, la capitolazione, l'invasione tedesca, poi cominciarono le sventure per noi ebrei. Le leggi antisemitiche si susseguivano l'una all'altra. Gli ebrei debbono portare la stella giudaica. Gli ebrei debbono consegnare le biciclette. Gli ebrei non possono salire in tram, gli ebrei non possono più andare in auto. Gli ebrei non possono fare acquisti che fra le tre e le cinque, e soltanto dove sta scritto "bottega ebraica". Gli ebrei dopo le otto di sera non possono essere per strada, ne trattenersi nel loro giardino o in quello di conoscenti. Gli ebrei non possono andare a teatro, al cinema o in altri luoghi di divertimento, gli ebrei non possono praticare sport all'aperto, ossia non possono frequentare piscine, campi di tennis o di hockey eccetera. Gli ebrei non possono nemmeno andare a casa di cristiani. Gli ebrei debbono studiare soltanto nelle scuole ebraiche. E una quantità ancora di limitazioni del genere.

INT. TEATRO, PALCO_MISTY COPELAND

Un palco blu. Tende bianche. Ma che meraviglia! Le luci si accendono. Una ballerina inizia a danzare tra tante altre.

MIA

Quando si pensa ad una ballerina, la si immagina con una pelle color porcellana. Beh, la mia non lo è... Quanto mi piace danzare, girare come una trottola leggera come una piuma e maestosa come un cigno. Ho donato gioia a persone provenienti da tutti gli angoli della Terra. Non lasciare che ti dicano che non sei giusta. Tu sei unica e farai la tua strada, ne sono sicura. 

INT. DIPINTO_FRIDA KAHLO

Un dipinto. Un viso. Una faccia famigliare. Un’artista!

CLOHÉ 

BIM. BUM. BAM. Sono stata frantumata in pezzi e poi per miracolo rimessa insieme. Sotto il mio folto ciglio, osservo con attenzione le pennellate sulla bianca tela. Presto sarà ricoperta di colori. C’è a chi la mia arte piace, c’è a chi non piace. Io non sono bene cosa dirti. Questo è il mio modo di capirci qualcosa di questa vita dolorante. Compra il mio quadro se vuoi, a me non cambia nulla. I soldi a me, ora che il mio corpo non dola più, non servono. 

EST. IN FONDO ALL’OCEANO, DA QUALCHE PARTE_SYLVIA EARLE

In fondo all’oceano. Non importa bene dove. Solo molto, molto in profondità. Dove quasi nessuno ci va. 

ALESSANDRO

Vi siete mai accorti di quanto parla la gente. Bla, bla bla... Un infinito bla bla, di bla bla. L’oceano invece parla tutto a modo suo. Un’infinità di suoni misteriosi che mi riempiono la mente di domande. Quante domande... Se potessi diventerei parte di esso. Un pesce, magari una medusa o una balena. Fino al mio ultimo respiro, indagherò questo paradiso. 

EST. MATRIMONIO, NOTE VOLAZZANTI_SONITA ALIZADEH

Petali che danzano verso il terreno. Note che scappano, che tornano, che rotolano...

VIOLA

Da bambina mi hanno sposata. Capirete che gioia. Alcune volte gli adulti hanno proprio delle idee bizzarre. Va beh, a me la vita da moglie non mi andava, quella da cantante mi incalzava. Quindi ecco che swush, wush, zig, zag, su questa assurdità ci scrivo una canzone e click, online la posto così che tutti possono sentire la mia voce. E la mia voce la gente la sente e la mia storia come quella di milioni di bambine viene ascoltata. La mia vita ora è cambiata, famosa sono diventata. Sposata non sono più, ma quello che mi è successo, non lo scorderò mai più. 

I REGISTI

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